Una Roma 'classica'

Roma Classico

Roma, la città eterna, la città che non si finisce mai di scoprire, tante sono le meraviglie che ha da raccontarci!

Ed eccoci a Roma, prima di Natale, il 21/12/24, noi ragazzi del liceo classico, accompagnati dai nostri professori, pronti per ammirare le sue eterne bellezze: il Colosseo e il suo interno, il Colle Palatino e i Fori.

Seguendo la nostra guida, siamo entrati nell’Anfiteatro Flavio, detto così perché fu creato sotto l’ordine di Vespasiano e in seguito completato da suo figlio Tito nel 70 d.C, entrambi appartenenti alla Gens Flavia. L’edificio è il più grande al mondo nel suo genere (alto circa 50 m e di perimetro 527 m) e si trova ai piedi del Palatino, proprio nel territorio che, dopo l’incendio del 64 d.C., Nerone aveva acquisito come suo personale, vicino alla sua Domus Aurea che sorge su uno dei colli che compongono l’Esquilino, ovvero l’Oppio.

Esso viene anche detto Colosseo perché davanti era stato posto un colosso alto sui 30 m, prima di Nerone, poi del dio Apollo, ma di cui oggi non si hanno tracce perché in epoca medioevale fu sicuramente distrutto e sfruttato per il suo materiale; molte altre parti della struttura dell’Anfiteatro sono state nel tempo estratte e riutilizzate, prassi che ha determinato il crollo delle gradinate destinate alle sedute, del velarium e dell’ultimo piano di gallerie destinato agli schiavi.

Al suo interno possiamo vedere un’ampia arena sotto la quale si notano i marchingegni usati per portare le belve o gli oggetti negli spettacoli; ben visibili sono i 60 spazi per le gabbie e le strumentazioni che le avrebbero sollevate. In questo modo all’entrata degli spettatori tutta la scena era vuota, ma in seguito sarebbero salite le fiere o le scenografie grazie a delle botole nascoste nel suolo dell’arena.

Il Colosseo poteva ospitare fino a 60.000 persone attraverso 5 livelli di gallerie in cui il popolo era diviso per classe sociale (gli aristocratici erano i più vicini alla scena) e ancora oggi si possono leggere incisi i nomi dei più importanti personaggi. Finita la visita dell’Anfiteatro, abbiamo potuto ammirare il Palatino, sede del primo insediamento romano ad opera di Romolo, il primo re di Roma, e di molti degli imperatori, come Augusto, Domiziano ed i Severi.

Interessanti sono i resti dello Stadio Palatino, la casa di Lidia, moglie carissima del più grande degli imperatori Ottaviano Augusto, il primo orto botanico al mondo appartenente ai Farnese, gli iniziali insediamenti dei Romani e la casa di Augusto stesso.

Particolari sono i cambiamenti di stile e materiali a seconda di chi commissionò i lavori e delle epoche: le prime capanne dalle quali poi sorse Roma sono abitazioni in tufo, piccole e poco curate in ambito decorativo, prive di ogni tipo di mobilio; la casa di Augusto invece è più ricercata, ma priva di ogni genere di sfarzo come quella di sua moglie, in linea con l’ideologia politica augustea promotrice del ritorno alla vita semplice, alla pace e agli antichi mores, dopo le tante guerre civili che avevano dilaniato Roma nel I secolo a. C.

Ci hanno colpito profondamente gli affreschi realizzati con colori sgargianti come il porpora.

Sulle orme della storia romana, abbiamo, infine, visitato gli imponenti Fori Romani, situati al di sotto del Palatino: ed ecco davanti ai nostri occhi la Curia di Ottaviano, sede del senato e peculiare per l’altezza del suo tetto che permette un’acustica perfetta, la Basilica Emilia, la Chiesa di Massenzio, l’arco di Settimio Severo e infine il Foro più grande, quello Traiano dove si trovano il Mercato Traiano, la Basilica Ulpia di cui oggi rimangono solo alcune colonne e la maestosa Colonna Traiana. Quest’ultima, costruita in seguito alla vittoria sui Daci da parte dell’imperatore Traiano, rappresenta alcune scene significative della campagna militare contro il popolo germanico, una conquista importantissima che segna la massima espansione dell’ Impero Romano.

Dopo il momento culturale, è venuto quello del tempo libero e del pranzo in locali tradizionali, dove abbiamo gustato degli ottimi piatti tipici della tradizione romana.

Girando poi per le magnifiche vie di Roma addobbate per il Natale e colme di turisti per l’avvio dell’anno santo, abbiamo ammirato, in particolare, la zona del Pantheon, una struttura eretta tra il 27-25 a.C da Agrippa per celebrare Augusto e tutti gli dei, soprattutto Cibele. Questa è l’opera meglio conservata grazie alla sua conversione in chiesa cattolica dedicata a “Santa Maria ad Martyres” nel 609 d.C. : la cupola è forata al centro e, durante l’Equinozio, il cerchio di luce illumina il cornicione sotto di essa segnalando l’arrivo della Primavera.

Entrando poi nella chiesa di San Luigi dei Francesi, abbiamo ammirato le famose opere del Caravaggio, “Vocazione di San Matteo”, “Martirio di San Matteo” e “San Matteo e l’ Angelo”; infine abbiamo raggiunto Piazza Navona, che ci ha sorriso e ci ha accolto con le sue luci e i suoi tipici mercatini di Natale. Abbiamo così assaporato la bellezza di una città straordinaria in una giornata che ci ha consentito di tuffarci nel passato e rivivere le nostre origini e, allo stesso tempo, sentire con spensieratezza l’atmosfera magica che preannuncia l’imminente arrivo del Santo Natale.

 

Giorgia Rufino e Sara Sghir, IV classico

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