Camerino: dopo il silenzio, la rinascita

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Quest’oggi, 16 ottobre 2025, si è verificato un evento che molti attendevano da tempo: l’inizio della rinascita del centro storico della città di Camerino, colpita dal sisma del 2016. Infatti dopo questo tragico evento la città, che fino a quel momento è stata piena di vita, con bambini che schiamazzavano in piazza, anziani che si ritrovavano al bar e fiumi di persone che vivevano la loro quotidianità, è improvvisamente piombata nel silenzio. Nonostante le difficoltà e lo sconforto però, la popolazione non si è mai arresa: in questi anni c’è sempre stata la volontà di raggiungere questo traguardo, una rinascita capace di rialzare il paese, anche se molti lo vedevano come un obiettivo irraggiungibile.

Oggi c’è stata infatti l’inaugurazione del Palazzo Arcivescovile, del Museo Diocesano e della Banca Mediolanum, un segnale importante del fatto che gli sforzi di questi anni sono stati ripagati. Hanno presenziato alla cerimonia di riapertura molte personalità importanti del nostro territorio come il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, Barbara Mastrocola curatrice dell’allestimento del museo, Monsignor Francesco Massara, Pierluigi Moriconi Coordinatore del restauro, Roberto Lucarelli sindaco di Camerino, Guido Castelli senatore della ricostruzione e Carlo Morosi direttore dei lavori. Hanno partecipato all'emozionante evento gli studenti delle classi quarte classico e linguistico.

All’interno del Palazzo Arcivescovile è situato il Museo Diocesano, che riapre proprio il giorno del suo 60esimo anniversario dalla fondazione per mano di Boccanera, al cui interno sono esposte opere appartenenti al passato di Camerino e recuperate grazie all’impegno dei restauratori. Le sale sono organizzate a partire dai reperti più antichi secondo un percorso tipologico, con una sala dedicata alle pale d’altare, a seguire quella delle sculture, poi quella delle grandi tele, quella dedicata alle oreficerie, ed infine quella dei paramenti sacri. Dopo la visita è stato offerto a tutti i partecipanti un rinfresco. Questa esperienza ci ha messo in contatto con un’arte appena riscoperta, con la memoria e l’identità di una città che si sta ricostruendo dalle macerie, un museo che non è solo passato ma anche una prospettiva per il futuro.

Matilde Fuscà e Giorgia Braghetti, IV Liceo Classico

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